interno bancone de LA farmacia di Bandito Bra
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Il percorso dall’idea alla realizzazione

Ringraziamo chi ha partecipato con il suo contributo al risultato che ha portato l’idea alla sua realizzazione.
La farmacia nasce dalle esigenze della popolazione di Bandito Bra, con Il suo posizionamento voluto dall’amministrazione comunale e dal concorso pubblico del 2012, che istituiva nuove sedi farmaceutiche.
Le dottoresse Maria Rosa Gorgo e Lisa Mazzei hanno scelto Bra-Bandito come sede privilegiata per la loro nuova farmacia; entrambe vengono da una lunga esperienza da farmaciste approdata negli ultimi anni alla direzione di farmacie comunali gestite da un’azienda pubblica dell’hinterland di Torino.
Non è un caso che si siano ritrovate a svolgere la loro professione per le farmacie comunali, ma, come dicono, questo loro percorso professionale le aveva portate a privilegiare ed intendere il ruolo di farmacista non come quello di un commerciante del farmaco che gestisce la “bottega” con metodi da supermercato, ma come un servizio pubblico indispensabile con la farmacia che torna ad essere il luogo dove i cittadini possono trovare consigli nella gestione dei loro problemi di salute. Le dottoresse credono che la farmacia debba essere uno dei punti anche di identificazione culturale e territoriale in un periodo storico, come quello attuale, dove le identità e le culture si stanno mescolando e dove questa parte di agro pedemontano di Bandito è diventata un crocevia di pendolarismo.
Il progettista, arch. Sanvitto, ha immaginato LA farmacia come un opera pubblica, è convinto che i progetti siano opera congiunta non solo di chi immagina l’oggetto finale, ma anche della partecipazione attiva del committente e degli artigiani che li costruiscono: “Ogni progetto degli spazi per l’uomo ha in sè un milione di soluzioni possibili; l’incontro tra il progettista, i committenti, la storia dei luoghi e la morfologia degli stessi offre la possibilità infinita di soluzioni diverse e fantastiche. Per le “farmacie”, allo stesso modo esistono infinite ed una soluzioni, normalmente i così detti “esperti” del settore fanno farmacie sempre uguali e realizzano la loro unica soluzione possibile utilizzando arredi fatti in serie sempre simili tra loro ed avendo quindi risultati omologati. Noi abbiamo scelto di realizzare quella che ci è sembrata la migliore tra le infinite possibili, quella che si ispirasse alla storia ed alle tradizioni del luogo e la abbiamo realizzata con un gruppo di artigiani con cui lavoriamo in giro per questo nostro paese”.
Ed ecco gli artefici :
• Lisa e Maria Rosa le farmaciste di Racconigi e della val di Susa;
• Laura e Francesco gli artigiani della matita, Terni, Roma e Venezia;
• Renato il proprietario dell’immobile che ci ha permesso le trasformazioni del locale
• Sebastiano il mastro muratore di Bandito con i suoi seguaci;
• Massimo l’elettricista di Bra;
• Marco il mago della luce di Roma;
• Andrea il mastro d’ascia di Venezia che è passato dai motoscafi in mogano agli scaffali in okumé;
• Guido che plasma il vetro di Sanfré;
• Mario il vicino di casa che si è prestato a collaborare nelle piccole cose;
• Massimo l’artefice del plexiglass di Roma;
• Francesco e Gianni gli artefici del cartongesso di Bra;
• Domenico il “marmurin” di Racconigi;
• Francesco l’imbianchino di Bra;
• Dario ed il suo socio i fabbri di Bandito;
• Tonino il tenditore di cavi di Reggio Calabria;
• Anita e Lisa per l’immagine coordinata e il sito internet;
Forse qualcosa o qualcuno sono stati dimenticati…
I dati metrici salienti sono 140 mq di superfici calpestabili, volume di magazzino per 26 mc (un container), 200 mq di scaffali espositivi ampliabili.
Il risultato di questa collaborazione è una farmacia raccolta attorno ad uno spazio centrale con un banco dove il cliente trova un luogo raccolto dove può discretamente dialogare ed ascoltare consigli dai farmacisti e dove riceverà, come dicono le titolari, ogni informazione utile sui componenti dei farmaci venduti e consigli per i problemi della salute.
L’ immagine dei locali creati con i nostri mattoni della tradizione, con i suggerimenti dati dalla “fonte della giovinezza” del dipinto tardo medioevale del castello di Manta (a 20 km di distanza), con lo spazio per la seduta e la lettura e con questi scaffali in legno naturale, ci riporta alle farmacie di un tempo quando ancora il farmacista era uno dei riferimenti di una comunità.
E’ stato quindi necessario gestire la totale ristrutturazione dei locali ed i rispettivi arredi come se fosse un progetto architettonico a se stante scontando tempi più lunghi rispetto al banale acquisto ed installazione di arredi e l’opera si è completata in 75 giorni; operando in questo modo si è inglobato nel costo della indispensabile ristrutturazione (nei locali c’era una banca) anche quello degli arredi con una percentuale di spesa di poco superiore. In questo modo si sono realizzate fondamentali economie di scala ed i soli acquisti obbligati sono stati quelli legati alle cassettiere, banco galenico, frigorifero e croci e, su questi, per avere tra il 65% ed il 45% di sconto sui listini è stato necessario che la società di ingegneria di Sanvitto architetto (www.icorep.com) “girasse“ le fatture senza ricarico alla farmacia.
I dati metrici e le tipologie di opere per i 140 mq di superfice di calpestio completamente ristrutturata, comprensivi delle vetrate di accesso, videosorveglianza in loco ed on-line, sistema Daikin a pompa di calore, antitaccheggio, allarme, locale per l’estetica a norma con doccia, locale per autoanalisi, spogliatoio del personale, servizi igenici, magazzino e relativi scaffali, 500 metri lineari di espositori al pubblico (200mq), 26 metri cubi (un continer) di magazzino di cui un terzo nei cassetti estraibili sotto gli espositori, un banco vendita di 7 metri con 3 postazioni e 6 cassettiere, 8 colonne per cassettiere farmaci, 2 banchi per l’estetica e le dimostrazioni, un sistema completo di illuminazione a led e di forza motrice, una rete LAN con 8 terminali ed il tutto é costato meno della metà dei preventivi raccolti e poco di più di quanto una famosa società ci avesse proposto per la sola vendita di circa la metà degli espositori rispetto a quanto realizzato.

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